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Testamento olografo: casistica su accertamenti forensi

"La vita è una grande sorpresa. Non vedo perchè la morte non potrebbe esserne una anche più grande"
W. Nabocov
Spesso le sorprese dopo la perdita di un proprio caro sono davvero sorprendenti. Dopo la pandemia sono esponenzialmente aumentati i casi di accertamenti tecnici su testamenti olografi; i quesiti in ambito grafologico forense, con frequenza non riguardano solo il testo e la firma ma spesso viene richiesto di accertare se la data è stata modificata o se realmente corrispondente al periodo indicato nel testamento. Tale tipologia di incarico coinvolge quindi anche accertamenti chimici (con prelievo degli inchiostri sul testamento) atti a validare la possibile datazione. Gli eredi esclusi dal testamento spesso si rivolgono ai grafologi forensi in quanto si trovano davanti a testamenti che sembrano confezionati ad hoc: la grafia troppo "sana" o il testo troppo accurato, lungo e dettagliato rispetto alle reali condizioni cliniche ed al livello di istruzione del testatore. Dalla nostra casistica i testamenti spesso risultano autografi ma talvolta sono stati redatti in circostanze di estrema fragilità, dettati o fatti copiare a soggetti anziani, soli e gravemente malati. Spesso la discrepanza tra contenuti lessicali ed il basso livello grafico, proprio come una cartina di tornasole, permette di comprendere che vi è stata una possibile dettatura. In queste situazioni, come noto, l'accertamento è un lavoro di èquipe: il grafologo forense va a circostanziare l'aspetto grafico ed il medico grafo-patologo o altro ausiliario esperto, interviene per dimostrare la condizione di possibile circonvenzione attraverso lo studio delle cartelle cliniche. Non mancano accertamenti dove invece ad essere posticcia è la sola data; o ancora testamenti incompleti, bozze redatte come appunti dal de cuius e poi fraudolentemente riadattati da soggetti interessati ad alterarne il contenuto. Premesso che la verificazione del testamento è tra le indagini più complesse, in quanto la scrittura del de cuius può essere meno spontanea e il testo può essere scritto in situazioni particolari (condizioni di salute precarie, appoggio instabile, desiderio di leggibilità in persona non abituata a scrivere), l'esame intrinseco del documento nelle sue parti costitutive (testo, firma e data) rimane fondamentale per accertare se vi siano discrepanze rispetto alle informazioni biografiche e cliniche. Immaginiamo, ad esempio, un testamento redatto in modo apparentemente spontaneo e fluido da soggetto analfabeta e non scolarizzato. In questi casi l'esame grafico del testamento e la convalida effettiva del grado di (non) alfabetizzazione potrebbe bastare a rendere efficace la nullità. La verifica, per deontologia e tecnica, prevede sempre la convalida attraverso la comparazione con documenti il più possibile coevi e di provenienza certa (quindi acquisiti presso enti pubblici), tendenza questa che si sta verificando sempre più anche in fase di giudizio, dove si scartano manoscritti, lettere, agende anche se sarebbero utili al confronto dell'esperto perchè potrebbero essere non attendibili. Molti consulenti, in possesso di sole firme, procedono alla verifica della sola firma del testamento escludendone il testo ed esprimendosi con valutazioni probabilistiche. Poichè l'acquisizione delle comparative è fondamentale, ricordiamo che il consulente, anche nella fase stragiudiziale, attraverso il difensore può richiedere alcuni documenti di provenienza certa: cartellino anagrafico, possibile dichiarazione di matrimonio, documenti Inps/Inail (art.391 quarter cpp). Inoltre è possibile, attraverso la visura storica nominativa, accertare se vi sono atti pubblici. Resta fondamentale la visione dell'originale in quanto, anche l'esame espletato anche solo con lente d'ingrandimento ad elevata magnificazione, laddove non sia possibile l'ispezione con altra strumentazione, permette la valutazione del tracciato, la visione di possibili ritocchi o soste innaturali, cambi di penna e la completa visione degli aspetti tecnici della scrittura. Nell'esame del testamento, niente va trascurato e proprio come un puzzle è necessario acquisire una visione d'insieme prima ancora di esaminare ogni pezzo, che deve congiungersi perfettamente all'altro.

Attenzione: Non è consentito copiare il testo!