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A caccia della verità: un caso peritale su firma su tablet

di Lorella Lorenzoni

Anche le imitazioni seguono il passo dei tempi: se è vero che le truffe sono sempre esistite, attualmente anche i falsari si adeguano all’avvento della digitalizzazione e all’uso sempre più frequente di nuove tipologie di firme. Si assiste infatti, negli ultimi tempi, all’avvento di innovative modalità di imitazione che hanno ad oggetto le più recenti tipologie di contratti e soprattutto le firme più attuali, realizzate su supporti digitali. Spesso le falsificazioni avvengono anche in relazione a contratti di forniture, dove non vi sono in ballo sostanziosi interessi economici ma studiate strategie per ottenere incrementi dei propri fatturati: è il caso, ad esempio, delle truffe ideate da alcuni venditori che, per percepire un compenso commisurato al volume dei contratti firmati, possono realizzare imitazioni di firme su contratti non ancora sottoscritti, che sono solo possibili promesse da parte di clienti indaffarati. In letteratura peritale, come è noto, esistono tanti i tipi d’imitazione(1) ma attualmente si assiste con maggiore frequenza ad imitazioni a mano libera, che non sempre sono facilmente riconoscibili(2). Un aspetto da non sottovalutare è che al giorno d’oggi, a seguito della digitalizzazione delle firme sulla maggior parte dei contratti, le imitazioni possono avvenire anche con realizzazione di firme su supporti digitali come semplici tablet: sono infatti tantissime le aziende che utilizzano tale modalità digitale con la finalità di dematerializzare le firme. In questi casi non si tratta di firme “grafometriche” ma di firme acquisite semplicemente su un supporto digitale.

La differenza

Mentre le firme grafometriche non acquisiscono solo il disegno della firma ma anche i dati biometrici, cioè legati ad aspetti unici del soggetto(3), le firme acquisite in modalità digitalizzata non registrano dati personali e sono simili ad una copia, in quanto non permettono di vedere la pressione ed il tratto. In questi casi, i periti che possiedono competenze in ambito grafometrico hanno maggiore dimestichezza a svolgere gli accertamenti peritali (che fanno parte della formazione dei corsi in accertamento su firme grafometriche). È da considerare, infatti, che occorre una preparazione mirata anche per valutare la grafia apposta su supporti digitali. Anche se molti periti ritengono – erroneamente – che l’indagine debba essere eseguita semplicemente al pari di una valutazione su copia, vi sono invece aspetti importanti da considerare in base alle caratteristiche del tablet utilizzato e alle caratteristiche grafiche del tracciato realizzato in forma digitale. Tale aspetto è fondamentale nell’epoca attuale, in quanto va considerato che sono molto frequenti gli accertamenti su firme apposte su ricevute di consegna corriere, o anche contratti di compagnie di forniture gas e luce. Il perito non deve quindi dare per scontate le proprie competenze nel trattare tale firma come se fosse realizzata su carta, ma deve avere conoscenza anche degli aspetti grafici variabili correlati ai vari supporti digitali e, ove necessario, proporre un saggio grafico da acquisire con strumenti compatibili. Non va dimenticato, inoltre, che solo grazie ad un’adeguata specializzazione nella materia i periti esperti in firme grafometriche sono in grado di comprendere se si tratta di firma contenente i dati biometrici (grafometrica) o solo di firma digitale/digitalizzata e quindi trattare ogni accertamento in base alle criticità del caso. Andiamo di seguito ad esporre un interessante caso avente ad oggetto un’imitazione di firma digitalizzata apposta su tablet.

Il caso: il contratto mai firmato

L'antefatto

Un giovane venditore, dopo aver preso contatto con un’azienda, proponeva telefonicamente alla stessa alcune offerte di fornitura di servizi. Tali forniture non venivano mai confermate dall’azienda destinataria della proposta, che vedeva tuttavia addebitarsi significativi importi per servizi mai concordati: il venditore, infatti, per aumentare i suoi profitti, apponeva in modo fraudolento firme false su proposte contrattuali mai sottoscritte dai clienti.

Lo stupore del cliente truffato

Il cliente truffato inviava tempestivamente allo studio peritale, per una valutazione preliminare, un contratto di telefonia mobile che presentava una serie di firme apparentemente a suo nome ma senza che il cliente ne avesse mai avuto conoscenza precedentemente. Il cliente, in sede di valutazione preliminare, affermava:
  • Di non aver mai firmato né su carta né su tablet alcun contratto;
  • Di non aver mai firmato alcun consenso all’ utilizzo della firma grafometrica;
  • Di essere stato solo vagamente informato al telefono di alcune promozioni della compagnia telefonica, cui non aveva dato seguito.

Primo step: oltre l’aspetto grafico

Chi opera nell’ambito grafologico forense non deve essere condizionato né dall’intuito né da informazioni esterne (che possono essere fuorvianti) ma deve basarsi solo sugli aspetti tecnici, come vuole la deontologia. Eppure talvolta qualche indizio extra-grafico può essere di aiuto nel conoscere la verità. Nel caso che stiamo illustrando il documento oggetto di accertamento non conteneva i dati biometrici: era quindi stato realizzato con un semplice tablet. Dopo aver esaminato il documento, veniva quindi consultato il sito della compagnia telefonica e si verificava che non era menzionato il software di firma grafometrica (solitamente, infatti, chi utilizza una soluzione di firma grafometrica pubblica le informazioni sul sito). Quindi, attraverso un contatto telefonico con la Compagnia e attraverso una formale chiacchierata si riusciva, fingendosi un futuro cliente, ad acquisire informazioni sulla modalità di stipula di quel genere di contratto e anche a conoscere il nome del venditore dell’area geografica di riferimento.

Fase operativa: esame delle firme su supporto digitale

Il nome non del tutto leggibile, visibile il capolettera calligrafico e le lettere legate e addossate, l’asta della “l” prolungata. Visibili variazioni di inclinazione costanti nelle stesse lettere e presenza del puntino sulla “i” nel finale. Alcune firme erano state apposte anche al di fuori dello spazio prestabilito.

Secondo step: acquisizione di firme comparative rispettando il criterio di omogeneità

Al fine di operare secondo un criterio di omogeneità, si richiedeva al soggetto apparentemente firmatario di rilasciare un saggio di tipo grafometrico e, dopo aver firmato l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e biometrici/ grafometrici, gli si chiedeva di apporre alcune firme su un dispositivo grafometrico. In questo modo era possibile ottenere firme omogenee per tipologia di tracciato ed osservare l’effetto della digitalizzazione nella redazione della firma statica (disegno), ma anche acquisire informazioni biometriche che potessero essere utili all’indagine.  La letteratura classica (cfr. B. Vettorazzo) indica che per un confronto valido è necessario:

  • Che I termini di confronto siano omogenei;
  • Che siano coevi e contestuali;
  • Che siano numericamente adeguati;
  • Che seppure unici siano irripetibili;
  • Che siano qualitative;
  • Che siano qualitative.
Il saggio grafico veniva quindi raccolto attraverso l’acquisizione di molte firme e – come di prassi – con modalità diverse, abbreviando o estendendo il nome con richiesta di scrivere anche in modo leggibile, veloce, in piedi etc. Venivano anche acquiste firme di origine certa e attendibile (carta d’identità, patente, contratti). Le firme comparative mostravano caratteristiche grafiche del tutto incompatibili con le firme in verifica:

  • Capacità grafica medio-alta;
  • Personalizzazione della maiuscola “M” con doppio occhiello e presenza di occhiello anche nella lettera “D”;
  • Ductus fluido;
  • Ampio spazio tra parole e lettere;
  • Tendenza a destrutturare la forma delle lettere;
  • Rapporti dimensionali con asta l più alta;
  • Dominante curva;
  • Assenza del puntino sulla “i” (automatismo).

Il confronto: l’esito certo di non riferibilità

Tutte le firme su contratto erano totalmente divergenti negli aspetti grafici più probanti, sia dinamici che formali:
  • Divergenza di ductus;
  • Diversa dominante grafica;
  • Diversa inclinazione (e variazioni di inclinazione);
  • Diversa capacità grafica.

Evidenza di due mani diverse

Dal confronto tecnico espletato si riscontravano divergenze sostanziali di stile che riguardavano: ductus, movimento, rapporto liberazione e costrizione, rapporti dimensionali, dominante e indici di rotondità, assetto sul rigo e inclinazione. Divergenti anche i piccoli segni e l’iter delle Maiuscole. Tali divergenze risultavano sostanziali e probanti in quanto relative ad aspetti generali e particolari del grafismo, che evidenziavano un diverso stile grafico e un divergente iter ideativo e creativo, riconducibile pertanto a soggetti diversi.

Il riscontro della verità ed il patteggiamento da parte del venditore

Nella perizia era stato ipotizzato che chi aveva firmato al posto del vero firmatario fosse in possesso di qualche firma su carta e avesse pertanto realizzato un’imitazione a mano libera dopo aver studiato il modello del cliente truffato. Il parere tecnico produceva inevitabilmente il suo effetto e si giungeva ad un immediato tentativo di patteggiamento da parte del venditore, con grande soddisfazione per l’esito fruttuoso dell’accertamento, come sempre avviene per chi contribuisce a ricostruire la verità.

L’esito certo in merito alla falsità e il grado delle conclusioni

Il caso illustrato ha consentito di aprire uno squarcio sulla molteplicità di ipotesi di truffe operata con imitazione di firme digitali di ignari contraenti e spesso realizzate attraverso lo studio di un modello di firma precedentemente acquisito per altre finalità. Se è vero che la tipologia di firma digitale non consente di apprezzare, come su carta, alcuni parametri come pressione e tratto, è però anche da considerare che la conoscenza delle caratteristiche dinamiche e formali del tracciato apposto in modalità digitalizzata – che presenta peculiarità dovute al tipo di strumento e al tipo di supporto utilizzato – consente comunque di giungere ad una risposta tecnica ineccepibile specie laddove sia acquisito, come materiale comparativo, un saggio grafico redatto con modalità grafometrica e quindi omogenea al materiale in verifica. Solitamente in caso di firme digitalizzate l’esperto deve operare con cautela e l’esito viene spesso formulato in termini di alta probabilità proprio per le molteplici criticità del caso. Tuttavia, laddove sussistano elementi sufficienti che denotino divergenze sostanziali e il confronto sia stato effettuato con un materiale idoneo per la comparazione (saggio grafometrico, omogeneo qualitativamente) in caso di falsità l’esperto potrà esprimere il proprio giudizio in termini di certezza. Va inoltre considerato che il saggio grafometrico, necessario ai fini comparativi, può risultare utile anche per valutare i dati biometrici, quali pressione e velocità, che risultano altamente connotativi e probanti. È fondamentale, pertanto, che l’esperto sia in possesso di una formazione specifica per la lettura ed interpretazione di tali dati.

Conclusioni

I casi di imitazioni sono in costante aumento in quanto nella società attuale è più facile creare truffe anche su contratti o adesioni che riguardano aspetti della quotidianità e che spesso vengono realizzati a distanza: contratti per utenze, rilascio carte prepagate (es. postepay), contratti di ogni tipologia da redigere on-line (es. contratti di viaggio). Le competenze in ambito grafometrico permettono di avere maggiore dimestichezza anche nei casi di accertamenti su firme digitali su tablet e offrono un valore aggiunto in qualsiasi tipo di indagine peritale.

Note

  1. Si parla di imitazione quando un soggetto tenta di riprodurre la grafia di un altro soggetto al fine di far attribuire a quest’ultimo la paternità dello scritto. Esistono diversi tipi di imitazione: a mano libera; diretta per trasparenza; indiretta per trasparenza; lenta o pedissequa; per composizione; per ricalco; con sistemi computerizzati.
  2. La riuscita dell’intento imitativo è condizionata da una pluralità di fattori, tra cui l’abilità dell’imitatore, la lunghezza e tipologia di scritto da imitare (es. testo o firma), le possibili affinità di stile tra la grafia dell’imitatore e dell’imitato (es. in caso di consanguineità). L’imitazione a mano libera, al contrario di quanto comunemente si creda, è il tipo di imitazione più insidioso in quanto l’imitatore solitamente ha studiato a fondo il modello e possiede un livello di abilità grafica sufficientemente elevato per riprodurlo con rapidità e senza visibili incertezze.
  3. I tablet grafometrici acquisiscono per ogni punto del tracciato i dati biometrici del sottoscrittore e, precisamente: posizione, tempo, pressione, a cui possono aggiungersi velocità, accelerazione, tratti aerei (vergati in aria senza contatto con il supporto digitale).

Attenzione: Non è consentito copiare il testo!